di Maurizio Bertera, La Cucina Italiana
A Milano c’è il 142. E ha tutti i numeri per incantare.
Dal mattino a notte fonda!
Per capire il significato di 142 – concept di corso Cristoforo Colombo 6, a Milano – occorre leggerlo all’inglese: one-fo(u)r-two, “uno per due”. Già nel nome c’è l’invito alla condivisione del cibo e degli affetti. Ma non basta perché, come spiega Sandra Ciciriello, anima del locale si tratta «di 1 spazio unico dove poter vivere i 4 momenti della giornata con l’accoglienza di 2 anime, cioè la sala e la cucina». Andando oltre, c’è da richiamare la cabala perché non solo i due tram che passano davanti alle vetrate e che si fermano nella vicina stazione di Porta Genova sono il 14 e il 2, ma pure la somma delle età dei soci è 136 che, aggiungendo il civico del locale, 6, porta a 142. Se i numeri segnano un destino, qui il Fato ha indirizzato con mano ferma quello di Sandra, ben conosciuta in città (e non solo) per essere il ‘braccio di sala’ di Viviana Varese, dai tempi del primo Alice in via Adige sino al passaggio in Eataly Smeraldo con la Stella Michelin. Ora le strade si sono divise, quasi un anno fa, e la Ciciriello ha pensato a ‘qualcosa’ di inedito sotto la Madonnina, eccezione fatta ovviamente negli hotel di livello che devono servire i clienti 24 ore su 24. Invece 142 è un locale – apparentemente di stampo classico – aperto sette giorni su sette, dalle 7.30 alle 23.00. Dove si può fare colazione, pranzo, merenda, aperitivo e cena.